Titolo originale | The Lego Movie |
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Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | USA |
Anno | 2014 |
Durata | 100 min |
Colore/bn | colore |
Audio | sonoro |
Genere | animazione |
Regia | Phil Lord e Christopher Miller co-regista Chris McKay |
Soggetto | Phil Lord e Christopher Miller, Kevin Hageman, Dan Hageman |
Sceneggiatura | Phil Lord e Christopher Miller |
Produttore | Roy Lee, Dan Lin co-produttore John Powers Middleton |
Il protagonista Emmet Brickowski, costruttore, è una persona che tutti definiremo amabile e rassicurante; certi direbbero pure noiosa! Il suo quotidiano si muove scandito e perfettamente programmato, fino al fatale incontro con una donna… Lucy.
La trama si sviluppa come un classico action movie e per quanto potrebbe sembrare un prodotto figlio delle più basse strategie commerciali, in realtà il film si distingue per due aspetti non secondari.
Da una parte l’originalità della realizzazione , per così dire ibrida, affidata sia alla tecnica dello stop motion analogico, sia all’animazione digitale. Un esperimento tecnicamente complesso e minuzioso, sicuramente ben riuscito, che restituisce quella grana di “realtà” difficilmente raggiungibile con le sole tecniche di animazione digitale (a parità di costi ovviamente – nda).
Dall’altra è evidente lo sforzo di registi e produttori per veicolare messaggi senza tempo attraverso i mattoncini e le mini-doll; la vita tranquilla di Brickowsky è lo specchio della vita tranquilla che tutti noi intendiamo percorrere. Veste a pennello le rappresentazioni di una vita programmata e a grandi linee prevedibile. La vita, per così dire, addormentata.
L’ingresso dell’imprevisto genera lo spunto di riflessione su cui si sviluppa tutta la storia.
I mattoncini e le mini-doll incarnano alla perfezione un intricato mosaico di emozioni e sentimenti e si battono per conservare la loro realtà! Le “istruzioni” diventano un pretesto di ribellione per essere nuovamente scritte e ristabilire un nuovo equilibrio.
La versatilità con cui vengono usati i personaggi e le gag che ne scaturiscono creano quel necessario collante a base di satira ed ironia che aiuta a umanizzare le mini-doll.
Nonostante ciò The Lego Movie non riesce a tenere la corsa; anche con le migliori intenzioni può risultare difficile mantenere l’entusiasmo fino alla fine, complici anche le iniezioni di buonismo e luoghi comuni che stridono un pochino con l’idea rivoluzionaria che si respira nella prima parte del film.
Rimane comunque una bella storia di metamorfosi e risvegli, una battaglia tra ordine e disordine, resa con maestria e arguzia, che stimolerà sicuramente la fantasia dei bambini di ieri e di oggi.
Il 2017 è l’anno d’uscita del sequel che vede protagonista uno dei personaggi più apprezzati del primo film, “Lego Batman”, secondo lungometraggio firmato dall’azienda svedese di mattoncini.
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