MOON: il lato oscuro del NOSTRO futuro?

ARCHITETTI&POPCORN

 

Titolo originale Moon
Paese di produzione Regno Unito
Anno 2009
Durata 97 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2.35 : 1
Genere fantascienza, thriller, drammatico
Regia Duncan Jones
Soggetto Duncan Jones
Sceneggiatura Nathan Parker
Produttore Stuart Fenegan, Trudie Styler
Casa di produzione Liberty Films UK, Lunar Industries, Xingu Films
Distribuzione (Italia) Sony Pictures
Fotografia Gary Shaw
Montaggio Nicolas Gaster
Effetti speciali Cinesite, Visual Effects Company
Musiche Clint Mansell
Scenografia Tony Noble
Costumi Jane Petrie

Negli ultimi tempi, la luna è vista come un complesso sistema di opportunità per gli esseri umani, sotto diversi aspetti : insediativo, estrattivo minerario, di ricerca scientifica oppure anche come presidio militare.

Lo scenario dentro al quale si articola il film di cui parliamo è strutturato intorno al personaggio principale della storia, Sam Bell ed al suo ruolo semi-solitario di tecnico e tutto fare dell’insediamento estrattivo di Sarang della Lunar Industries.

 

Ci siamo quindi chiesti come si vive in una CASA SPAZIALE?

 

Ecco le 10 azioni che quotidianamente compiamo senza sforzo, ma che risultano decisamente complesse in assenza totale di gravità:

1_  COME SI CUCINA?

Dimenticatevi i fornelli e le piastre ad induzione. Sulla stazione Spaziale il vostro miglior amico sarà un vassoio magnetico dove attaccare le posate e per gustare zuppe e minestre dimenticatevi il cucchiaio, è ammessa solamente una cannuccia.

 

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2_ COME SI USA IL BAGNO?

Le dotazioni igieniche sono veramente ridotte all’osso. Si parla di un tubo con imbuto per l’urina e di una scatola per le feci. Non preoccupatevi però per la carta igienica, potrete sceglierla tra ben 4 tipi diversi.

3_ COME SI LAVANO I CAPELLI?

Lo spazio è il paradiso dello shampoo secco. Dopo esservi inumiditi la chioma con un beccuccio, dovrete massaggiare energicamente lo scalpo fino all’esaurimento dello shampoo stesso. Dimenticatevi quindi piastrelle colorate e rubinetteria, la stazione spaziale non ha bisogno di toilette.

4_ COME SI SMALTISCONO I RIFIUTI?

Attraverso l’inceneritore più grande del mondo: la nostra atmosfera. I rifiuti vengono stivati in uno speciale modulo che abbandona la stazione spaziale in direzione della terra. Gli specialisti (ESA) assicurano che ” ..L’impatto sul nostro pianeta è praticamente nullo..”, e noi non possiamo far altro che fidarci di loro.

5_ COSA FARE NEL TEMPO LIBERO?

Il poco tempo disponibile allo svago viene utilizzato dagli astronauti nelle maniere più diverse. C’è che gioca a scacchi, chi scatta foto o chi addirittura prova a vincere una maratona.

 

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6_ COME SI FA IL BUCATO?

Semplicemente non si fa. Ogni astronauta ha una dotazione di abbigliamento proporzionata al tempo di permanenza nella stazione. Gli indumenti sporchi o vengono eliminati o vengono utilizzati per esperimenti “botanici”, alla faccia della coltivazione idroponica.

7_  CHE ACQUA SI BEVE A BORDO?

L’acqua è vita. Di conseguenza qualsiasi fluido è una possibile riserva d’acqua potabile, compresa l’urina ed il vapore emesso dai capelli bagnati. Ogni tanto, alcuni veicoli cargo provenienti dalla terra, riforniscono la stazione con acqua fresca.

8_ SI PUO’ FARE SESSO A BORDO?

Ammesso e non concesso che ne abbiate tempo e voglia, non è comunque possibile accoppiarsi in orbita. Secondo alcuni studiosi è praticamente impossibile avere un’erezione a gravità zero.

 

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9_ COME SI DORME?

Appesi come salami. Infatti ogni membro dell’equipaggio ha a disposizione un piccolo spazio personale con un sacco a pelo appeso alla parete. Non trattandosi di una viaggio di piacere le ore di sonno sono stabilite con turni tra tutti i membri dell’equipaggio.

10_ COME SI COMUNICA?

Esattamente come sulla terra, appoggiandosi ad un sistema satellitare, nello specifico il TDRS ( Tracking and Relay Data Satellites ) posizionato a ben 36 mila km di distanza da noi.

Per adesso la situazione è questa, ma il protagonista del film Moon vive in un contesto decisamente più “terrestre”. Una pellicola intensa e a tratti commovente, ma al tempo stesso terribilmente attuale, che fin dalla prima scena induce nello spettatore una domanda molto semplice : “se fossi io, il prossimo Sam Bell…?

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