ArchINDEPENDENCE day: ecco chi avete votato

Concorsi

Sono ufficialmente concluse le votazioni per i progetti finalisti di Archindependence day ecco chi avete votato!

LA CLASSIFICA PARZIALE

 

Adesso toccherà alla giuria tecnica esprimere il suo parere. Prossimamente pubblicheremo tutti gli aggiornamenti in questa pagina.

GIURIA DI QUALITA’

Prof. Arch. Luigi Lagomarsino – Presidente Fondazione Labò – Genova

Prof. Arch. Luca Lanini – Prof. di Composizione Architettonica e Urbana – Pisa

Arch. Dario Franchini – Ex Assessore Urbanistica  – Pisa

Arch. Federico Reyneri –  Founder of LPzR architetti associati – Milano

PUBBLICAZIONI

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INTEGRAZIONI

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mitomorrow – Pubblicazione cartacea

 

GLI ALIENI

L’attualità ci ha spesso reso partecipi di avvenimenti che hanno messo in ginocchio edifici, borghi, paesi o intere città. Attacchi terroristici, terremoti, allagamenti, cedimenti, tzunami…. nulla è eterno se non per il volere dell’uomo. È proprio in una realtà così cruda che il concorso Archindependence Day ha voluto inserirsi, portando lo spettatore ad una domanda molto semplice ma dalla risposta incerta: cosa succederebbe se una delle nostre architetture simbolo venisse colpita da una di queste catastrofi? Per quanto riguarda il caso italiano, molti sono gli esempi di luoghi che versano in condizione di “pericolo” a causa di restauri, risanamenti e consolidamenti che non vengono effettuati con il dovuto tempismo. Ogni architettura ha quindi il suo alieno dal quale ogni giorno, con fatica, deve proteggersi.

I SIMBOLI

Per amplificare questo senso di instabilità abbiamo deciso di toccare l’intoccabile, immaginando di mettere sotto attacco alieno monumenti che, se scomparissero veramente dal nostro patrimonio culturale, cambierebbero in maniera radicale il nostro territorio ed i nostri simboli. Il Colosseo di Roma, la Torre di Pisa, la Lanterna di Genova ed il Duomo di Milano sono solo alcuni esempi della proiezione di italianità nel mondo ma, pur essendo le prime ballerine di queste città, versano in un certo senso già in una condizione di assedio. Il Colosseo combatte da secoli terremoti e degrado, La Torre di Pisa si difende dalla gravità e dai turisti, La Lanterna di Genova si trova in territorio nemico ed è difficilmente accessibile mentre il Duomo di Milano è vittima di un’attenzione mediatica che l’ha portato ad essere inserito nell’elenco dei luoghi a rischio attacco terroristico.

L’OBBIETTIVO

Partendo quindi dal concetto che nulla è eterno, abbiamo voluto dare una sbirciatina al futuro, provando ad immaginare come diventerebbero questi luoghi senza i loro simboli. Probabilmente in altri stati avrebbero avuto sorti diverse, la Torre di Pisa potrebbe non essere pendente ed il Colosseo potrebbe essere diventato un albergo di lusso. L’obbiettivo è quello di rendere più forte il nostro presente, ri avvicinare la popolazione a questi luoghi che, in molti casi sono vittime esclusivamente di turismo take away e nulla più, attraverso il tema dell’assenza e della sostituzione.

Il progetto è stato infatti lanciato nel 2018, in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale ed ha avuto come obbiettivo quello di coinvolgere non gli stranieri ma i cittadini mettendoli davanti a delle visioni di come potrebbero cambiare luoghi a loro familiari in un futuro lontano. Essendo un concorso sperimentale per molte sue caratteristiche, sarà intenzione del Disordine degli Architetti divulgare il più possibile l’iniziativa attraverso mostre, pubblicazioni e conferenze. Il futuro delle nostre città è nei clik dei nostri mouse.

LA FANTASCIENZA

La nostra evoluzione tecnologica ed artistica passa sempre più spesso dalle sale cinematografiche. Le visioni del futuro che sono state proiettate in molti film, hanno fatto si che quello fosse l’obbiettivo al quale arrivare. Le forme curve e virtuose delle stampanti 3D hanno sostituito la rigorosità del mattone, le macchine hanno iniziato a parlare ed i tabelloni pubblicitari sono diventati schermi interattivi in continuo movimento. (Attendiamo con ansia le macchine che volano)

È proprio partendo da questa considerazione che Archindependence Day mette le sue radici: essere visionari vuol dire prevedere il futuro ed in un certo senso vuol dire tutelarlo. Immaginate allora la catastrofe, immaginate di dover ricostruire e ridare un carattere alla nostra identità, secondo voi quale sarebbe? Riusciremmo a voltare pagina e cambiare i nostri orizzonti o la proiezione di un’immagine oleografica del monumento sarebbe la soluzione più “familiare”? Questo lo abbiamo lasciato dire ai partecipanti, in assoluta libertà, per discutere e riportare l’attenzione su contesti urbani ormai consolidati e forse per questo abbandonati immobili sotto i bombardamenti dei flash che li trafiggono ogni giorno.

PISA

GRUPPO 100Alessandro Baldassari, Camilla Cervetto, Cristina Zeni, Giulia Cecchella, Sara Policheni

Foto a pagina intera

 

GRUPPO 300 / Stefano Sinibaldi, Pancrazio Capoccia, Daiana Dall’Arche

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GRUPPO 400 / Giammarco Montalbano, Vito Tassielli, Simone Rusci, Piergiuseppe Rechichi

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MILANO

GRUPPO – 500 / Giuliani Paolo Enrico Maria, Elena Giuliani

500_M1 Tavola

 

GRUPPO 600 / Anna Maria Ragni, Beatrice Chiavaroli, Beatrice Sisti, Gianmarco Aquilani, Giorgiano Rivera – Arill

progetto

 

GRUPPO 700 / Davidovici Stefan

Adobe Photoshop PDF

 

GENOVA

HANNO VINTO GLI ALIENI

ROMA

HANNO VINTO GLI ALIENI

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