Il 15 Aprile 2019 Notre Dame è stata gravemente danneggiata da un incendio e non sarà mai più la stessa. I 12 milioni di persone che ogni anno si recano a farle visita, dovranno aspettare diverso tempo prima di poterla fotografare di nuovo. Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la ricostruzione in cinque anni lanciando un concorso internazionale per architetti, ma che aspetto avrà la Cattedrale dopo le riparazioni?
Il problema era già stato affrontato nel 1844 dall’architetto Eugène Viollet-le-duc che, attraverso un restauro stilistico, intervenne sulla facciata e sulla guglia portando la cattedrale all’immagine che tutti ricordiamo. Tuttavia al giorno d’oggi, con le tecnologie avanzate ed i materiali di cui disponiamo, è opportuno/economico/sostenibile parlare ancora di restauro stilistico?
Le strade percorribili, a questo punto, sembrano essere soltanto due: ricalcare il progetto “originale” con ogni mezzo possibile oppure immaginare un’evoluzione.
Riformisti o Conservatori: dove vi porta il vostro cuore?
PILLOLA ROSSA – Riformisti
- Il passato è passato
- Evolvere un simbolo
- Affidare il progetto ad un archistar
- Esplorare e sperimentare l’uso di nuovi materiali
- La sostenibilità come requisito
- Adeguamento alle normative vigenti
- Non esistono più le maestranze di una volta
PILLOLA BLU – Conservatori
- La storia tramanda il futuro dell’uomo
- Intervenire con dolcezza
- Com’era e dov’era
- Mimetizzare per non stravolgere
- Non serve un nuovo progetto
- Costi quel che costi
- Non abbiamo fretta
Questo tema non è nuovo ai nostri lettori. Disordine degli Architetti ha infatti ideato Archindependence day, il concorso culturale di idee che affronta proprio questa problematica fornendo ottimi spunti di riflessione.
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