Oscar Niemeyer TOP 15

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  • Non voglio finire il liceo. Gli anni della gioventù furono per lui anni molto lieti. Oscar era un giovane modaiolo, di famiglia benestante, dedito a feste e serate in compagnia fino all’età di 21 anni. La serenità della gioventù svanirà dopo il matrimonio, nel 1928, con Annita Baldo. La vita familiare lo costringerà ad abbandonare la mondanità per lavorare nella tipografia Paterna.
  • Basta, mi licenzio. L’impegno politico è un lusso che pochi brasiliani possono concedersi negli anni 60′. Come altri duecento professori Universitari, Oscar Niemeyer si dimise dall’insegnamento in seguito al colpo di Stato Militare con il quale fu deposto il Presidente del Brasile João Goulart. Il Brasile rimarrà una dittatura militare fino al 1985.
  • E’ stato il mio miglior Compagno. Così lo considerava Fidel Castro, riconoscendo nell’architetto brasiliano un’affinità elettiva particolare. Lo stesso Niemeyer affermava che attraverso la bellezza avrebbe appianato le divergenze sociali che attanagliavano il Brasile. Nel 1947 si iscrisse al partito Comunista Brasiliano e nel 1963 venne insignito del Premio Lenin per la Pace, controparte sovietica del Premio Nobel.
  • Prometto di non andare in pensione.  La vita professionale non è mai stata faticosa per Oscar. Portò a termine la costruzione di edifici pubblici in Brasile come nel resto del Mondo costellando di successi e critiche la sua carriera di 77 anni. L’ultimo progetto fu completato, sotto la sua supervisione, un anno prima della sua morte.
  • Ho più mostrine di un Generale. Il valore civile, culturale e sociale dell’opera di Niemeyer è stato riconosciuto negli anni da diverse istituzioni Brasiliane ed estere: fu insignito della Gran croce dell’Ordine nazionale al merito scientifico (Brasile), del titolo di Commendatore dell’Ordine della Legion d’onore (Francia), fu nominato membro dell’Ordine dell’Amicizia (Russia) e addirittura divenne Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno (Santa Sede).
  • Oscar l’impavido. ” La morte non mi spaventa…è solo uno stadio della vita come l’adolescenza e la vecchiaia….” con queste parole Niemeyer descriveva il suo rapporto con la Nera Mietitrice.
  • Stregato da Le Corbu. Oscar non nascose mai la sua passione per l’opera e la visione di Le Corbusier, e addirittura all’inizio degli anni ’30 fu coinvolto nel gruppo di progettisti capeggiati dallo stesso Le Corbusier,  per la realizzazione del nuovo Ministero dell’eduzione e della Sanità di Rio. L’architetto svizzero giunse a Rio de Janeiro con l’intento di trasmettere e sperimentare i precetti della sua Ville Radieuse, applicandoli appunto nella costruzione della sede del Ministerio.
  • Lo studio: il mio Bar Sport. In una recente intervista Niemeyer racconta come le sue giornate in Studio fossero contraddistinte dalla presenza di giovani architetti come anche star dello spettacolo e del mondo dello sport, tra i quali lo stesso Pelè. Nel 2010 dedicò un monumento proprio al Rey do Futebol, erigendolo nella città di Santos, alla modica cifra di 12 milioni di dollari (non suoi).
  • Farò l’Architetto…ma studio Ingegneria. Dopo aver concluso gli studi secondari cominciò a lavorare nella tipografia paterna per poter mantenere la moglie ed il figlio. Contemporaneamente s’iscrisse alla Escola de Belas Artes e si laureò come ingegnere e architetto nel 1934.
  • Ordine e Progresso. Fu lui l’artefice dei principali edifici pubblici della neonata capitale Brasilia. Il suo contributo fu sostanziale nella determinazione del masterplan e nella configurazione delle principali scelte architettoniche, tanto che lo si potrebbe definire come l’Architetto del Brasile moderno.
  • Two wives are better than one. La compagna di una vita, Annita Baldo, morì nel 2004. Oscar, però, decise di convogliare a nozze all’età di 99 anni con l’allora sessantenne Vera Lucia Cabreira. Trascorrerà insieme a lei gli ultimi anni della sua vita e della sua carriera.
  • Chi rompe paga…e i cocci sono i MIEI. Nel 1937 gli viene commissionata la costruzione della Obra do Berco, un’istituto filantropico per giovani madri. Oscar non fu presente durante tutte le fasi del cantiere, tanto che il bries-soleil che avrebbe dovuto porteggere il prospetto principale fu installato maldestramente. L’architetto pagò di tasca sua la demolizione e la nuova costruzione del dispositivo correttamente dimensionato.
  • VS BRASILE. Durante gli anni della Dittatura militare Brasiliana, l’architetto fu costretto all’esilio. Questa vicenda, per quanto amara e dolorosa, segnerà l’inizio della carriera Internazionale di Oscar, che potrà tornare in patria dopo il 1985.
  • DIO non mi capisce. Il progetto di Pampulha, nuovo quartiere della città di Belo Horizonte, voluto dall’allora governatore dello stato di Minas Gerai (Benedito Valadares), diede non poche preoccupazioni all’architetto: l’opera iniziale, la chiesa di Sao Francisco de Assis (San Francesco d’Assisi) non fu mai consacrata. Le autorità ecclesiastiche rimasero scandalizzate sia dall’impianto del tempio, sia dal suo ciclo decorativo, ritenuto dissacrante e non adeguato alla tradizione Cristiana Cattolica.
  • ODIO il 105. L’ultimo progetto dell’architetto, Il Centro Culturale Oscar Niemeyer ad Avilès in Spagna, fu completato sotto la sua supervisione, un anno prima della sua morte, avvenuta il 5 dicembre del 2011; esattamente dieci giorni prima del suo 105° compleanno.

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