disordinE20 – Evento presso la sede dell’associazione
Un giorno non molto lontano probabilmente potremo visitare una vera città nel bosco dove, oltre alle abitazioni, anche le scuole, le banche e gli ospedali potrebbero trovarsi sopraelevati da terra e sostenuti da grandi alberi.
Non sappiamo con certezza quale sarà il futuro degli insediamenti umani, ma nell’attualità vediamo come il rapporto tra città e natura si stia declinando in fenomeni che seguono un paradigma particolare: integrare la natura nella città ma non viceversa.
Le architetture boschive, partendo da presupposti simili, percorrono il sentiero dell’integrazione tra uomo e natura in direzione opposta sviluppandosi in configurazioni estensive piuttosto che intensive.
dalla CAPANNA ANCESTRALE alla TOTAL COMFORT HOUSE
Abitare sopraelevati rispetto al terreno presenta diversi vantaggi, che alcune popolazioni del sud est asiatico tutt’oggi non hanno dimenticato. Costruire un rifugio addossato al tronco di un grande albero non rappresenta una sfida impossibile per un solo uomo, sebbene modestamente attrezzato. Alloggi ideali per poter sopravvivere in foreste sub-tropicali, permettono di garantirsi un riparo dalle bestie feroci e da eventi calamitosi come le alluvioni. Per queste popolazioni vivere sugli alberi rappresenta l’unica soluzione per poter garantire una serena sopravvivenza alla propria famiglia. Che sia per ragioni di sicurezza o per motivi venatori, queste costruzioni vengono realizzate generalmente da una sola persona, con materiali reperibili nelle immediate vicinanze del sito di costruzione e con l’utilizzo di strumenti semplici se non addirittura primitivi.
Nel mondo occidentale, più precisamente riferito alla tradizione americana, il rifugio sull’albero diventa un gioco per padri e figli. Si configura come il castello dentro al quale prendono forma le fantasie dei bimbi, sebbene realizzate sempre con materiali semplici e con tecnologie molto rudimentali. Un esempio simbolico che molti noi ricorderanno è la casetta di Bart Simpson.
Come si è potuti passare da semplici capanne di rami e giunchi, leggere, sostenibili e temporanee fino ad immobili di lusso che nulla hanno da invidiare alle più moderne abitazioni?
Si tratta di vere e proprie strutture abitative realizzate con tecnologie non proprio semplici; questi rifugi possono essere collegati con impianti elettrici e termici, come anche di carico e scarico idrico. Ovviamente la qualità dei materiali e delle tecniche costruttive garantisce una lunga durata del manufatto; lo studio attento delle tecnologie di ancoraggio, la progettazione esecutiva dei sistemi di risalita, del supporto e dell’involucro abitativo portano questo semplice modello ancestrale ai livelli di lussuose abitazioni.
I benefici che questo tipo di abitazione fornisce nelle sue varianti più elementari si trasformano per l’uomo moderno nel tentativo di sedurre la natura. Percorrendo il sentiero che ci allontana dal rumore della città e dai ritmi frenetici della settimana, molte persone hanno deciso di realizzare questo tipo di rifugio e di pagarlo anche bei soldoni.
Guarda il video: TREEHOTEL
LE TIPOLOGIE di CASA SULL’ALBERO
Qualora la disposizione dei nostri alberi sia sufficientemente fitta da consentirlo possiamo optare per questa inusuale tipologia. L’involucro edilizio risulta appeso a due o più alberi attraverso due diverse tipologie di ancoraggio:
1_ Costruendo la piattaforma tra i diversi alberi ed ancorandola a questi tramite appoggi realizzati in prossimità dei tronchi
2_Usando tiranti in acciaio, ancorati alla sommità degli alberi per mezzo di fascioni asolati. Questo tipo di tecnologia presenta dei limiti di sistema in quanto i rami degli alberi tendono ad assottigliarsi procedendo verso la sommità.
Si tratta di una struttura realizzata a ridosso di un albero, il quale svolge più una funzione ornamentale che strutturale; infatti l’abitazione di questo tipo generalmente si sorregge su strutture del tutto o in parte indipendenti dal tronco dell’albero o degli alberi interessati. Questa tipologia di abitazione si configura per essere considerata la meno invasiva per la pianta stessa, in quanto libera da vincoli strutturali e coercizioni del fusto. Le palafitte generalmente sono collegate a fondazioni che garantiscono maggiore stabilità alla costruzione; anche grazie a sistemi poco invasivi per la pianta. I trampoli di appoggio possono essere realizzati in diversi materiali ed attraverso di questi possono essere convogliati gli impianti elettrici e idrosanitari.
E’ la casa sull’albero interamente costruita intorno ad un tronco centrale. Per realizzare correttamente questa tipologia bisogna considerare di operare su di un albero adeguato a sopportare tutto il carico della nostra abitazione, in quanto sarà lui l’unico pilastro di sostegno (o plinto). Le tecnologie utilizzate per realizzare l’ancoraggio della casa all’albero aggrappata generalmente sono tra le più invasive, in quanto prevedono la foratura del tronco per l’alloggiamento delle travi a sostegno della piattaforma.
PROGETTIAMO LA CASA SULL’ALBERO
La tipologia della “casa aggrappata” prevede di considerare l’albero come la colonna portante dell’intera struttura; in questo caso infatti l’albero si comporterà come un plinto di fondazione, scaricando le sollecitazioni a terra attraverso le radici.
Non tutti gli alberi sono adatti per ospitare una costruzione, piccola o grande che sia. Bisogna infatti prendere in considerazione che oltre ad essere sano, robusto, non troppo vecchio e non troppo giovane e delle giuste dimensioni, è meglio che il nostro albero sia un melo, una quercia, un castagno, un cedro oppure un abete. Sono infatti queste le specie che garantiscono una miglior resistenza agli interventi invasivi, hanno fusti generalmente rettilinei e robusti e chiome adeguate a fornire una certa protezione alla nostra casa.
La scelta dell’albero è fondamentale, ma è anche decisamente importante non incorrere in abusi edilizi di alcun genere. Trattandosi di una tipologia abitativa/ricettiva particolare, non assimilabile in tutto alla civile abitazione, bisognerà confrontarsi direttamente con l’ufficio tecnico comunale dove si vuole costruire la casa.
Bisogna verificare di ricadere in una zona del piano regolatore nella quale sia consentita la realizzazione di nuova cubatura. Il titolo edilizio con il quale si può richiedere la realizzazione di un nuovo volume (anche non sull’albero) è il permesso a costruire (P.D.C.).
L’unico regolamento igienico-edilizio che in Italia affronta il tema della casa sull’albero (in ambito esclusivamente ricettivo) è quello elaborato dalla Provincia Autonoma di Trento che con la DELIBERA della Giunta provinciale n. 1699 di data 6 ottobre 2015
“Approvazione del regolamento concernente “Disciplina delle case sugli alberi nell’ambito dell’offerta turistica ricettiva” e modificazioni ad altre disposizioni regolamentari in materia di ricettività e agriturismo.”
Le indicazioni più interessanti riguardano l’organizzazione della casa e delle sue dotazioni: deve essere sempre previsto un bagno completo di lavandino, doccia o vasca e wc (no bidet) e non si possono installare in alcun modo posti di cottura e relativi impianti di smaltimento dei fumi, così come non è consentito installare fonti di calore che possano in qualche modo provocare un incendio e/o danneggiare l’albero.
Questo aspetto è tanto fondamentale quanto poco indagato; infatti bisogna partire dal presupposto che non esistono sistemi standardizzati di progettazione e costruzione per questo tipo di abitazioni, in quanto ogni albero ( o gruppo di alberi) è diverso da un altro.
Esistono però alcune strategie e tecnologie che si possono mettere in campo, a secondo del tipo di albero (o alberi) di cui disponiamo, della loro disposizione nello spazio, del tipo di abitazione che intendiamo realizzare (Aggrappata; Appoggiata; Appesa).
La situazione più semplice in cui ci possiamo trovare prevede la realizzazione di una piattaforma ad una certa quota dal terreno, sulla quale poi verranno installati i pannelli della muratura e la copertura. La piattaforma può essere realizzata in diversi modi anche a seconda della tipologia di abitazione che andremo a realizzare.
Le principali tecnologie utilizzabili per la struttura sono:
- Puntoni e Pilastri (Trampoli) : Servono a scaricare il peso da un punto ad un altro punto a quota minore o fino al terreno. Possono essere realizzati in diversi materiali ma si preferisce solitamente l’acciaio oppure il legno. Questa tecnologia è considerata la meno invasiva per l’albero o gli alberi, in quanto consente di realizzare una struttura indipendente e più stabile.
- Tiranti: servono a scaricare il peso di un punto su di una parte a quota maggiore. Sono molto pratici quando non vi sia un buon punto di ancoraggio per la piattaforma o per la casa a quota minore e si possano trovare dei buoni rami a quota superiore. (nave spaziale- mirrorcube – birdnest)
- Giunti ad attrito : è il più comune metodo di ancoraggio della piattaforma all’albero. Si tratta di un metodo non invasivo (o parzialmente invasivo) in quanto dovrebbe ridurre al minimo le forature della pianta. Questo tipo di giunti consente anche di poter seguire la crescita della pianta senza soffocarla, come quelli utilizzati nel Treehotel in Svezia per il MirrorCube ed il Dragonfly
- Infissione : include tutti i metodi di ancoraggio invasivi, come perni, bulloni, chiodi e viti. Non è applicabile in tutti i casi in quanto non tutte le piante reagiscono allo stesso modo in caso di interventi invasivi. Un tipico esempio di tecnologia che sfrutta questo principio è la Treehouse Attachment Bolt. Questo sistema decisamente invasivo permette tuttavia di realizzare strutture complesse e piattaforme molto ampie, a prescindere dal tipo di abitazione prevista (Aggrappata o Appesa).
Le metodologie per raggiungere una casa sull’albero possono essere diverse e diversificate a seconda delle esigenze. Queste possono essere:
- SCALE: realizzate secondo diverse tipologie a seconda della casa che andiamo a realizzare possono essere rettilinee con pianerottolo intermedio, oppure a pioli, oppure in corda. Le più frequentemente realizzate sono quelle elicoidali che sfruttano come fulcro il tronco dell’albero.
- ASCENSORI: Sono generalmente realizzati con contrappesi e permettono di accedere direttamente all’abitazione dal suo interno. Nella tipologia di casa sull’albero Appesa, però, questo metodo di collegamento è difficilmente realizzabile, a patto di rendere strutturalmente collaborante anche il vano ascensore. Quello dalla foggia più bizzarra sfrutta il meccanismo di una bicicletta che, azionati i pedali dall’utente, mette in moto un sistema di riduttori e pulegge ancorate a diversi contrappesi.
- RAMPE: Come abbiamo visto nel video del Treehotel si possono realizzare case sull’albero anche a quote ridotte ed accessibili da parte di un pubblico con ridotte capacità motorie. In questo caso bisognerà disporre dello spazio sufficiente allo sviluppo di una rampa più o meno rettilinea che abbia una pendenza <8% e si dovrà preveder uno sviluppo dell’abitazione su di un unico livello; un altro aspetto fondamentale sarà quello di poter garantire la visitabilità dell’alloggio da parte dell’utente con ridotte capacità motorie, e quindi si dovrà prevedere quanto possibile per consentire una libera circolazione all’interno dell’alloggio.
- PONTICELLI SOSPESI : si tratta di un sistema particolarmente leggero e di semplice realizzazione, a patto che tra l’abitazione ed il terreno esista un dislivello tale da poterne consentire la realizzazione.
Nelle strutture ricettive e anche nelle piccole abitazioni sugli alberi contemporanee la presenza di almeno un bagno completo è fondamentale.
Per allacciare la nostra casa sull’albero alle normali utenze domestiche (corrente elettrica ed acqua quantomeno) sarà necessario implementare questi sistemi nella struttura portante della casa e nelle sue tamponature; in poche parole, è consigliabile prevedere in fase di progetto l’esatta posizione di tutte le utenze, così da realizzare gli alloggiamenti per le tubature e le cassette di comando già in officina.
La raccolta e lo smaltimento delle deiezioni umane si posso operare in due maniere:
- Tradizionale braga di scarico e relativo allaccio alla fognatura comunale, qual’ora vi sia la possibilità di realizzarlo e di occultare la tubatura nella struttura portante della casa.
- Attraverso l’utilizzo di wc compostanti: si tratta di dispositivi particolari che consentono di trasformare attraverso batteri aerobici il materiale fecale in concime adatto alla coltivazione.
Per quanto riguarda la produzione di energia e l’accumulo di risorse il discorso si fa un po’ più complicato; infatti se l’accumulo di riserve di acqua piovana non risulta essere particolarmente problematico, lo è invece del tutto la produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici installati direttamente sulla copertura; difatti la chioma dell’albero produrrebbe un notevole ombreggiamento degli stessi, riducendone drasticamente la resa. L’unica soluzione possibile consiste nel posizionare i collettori fotovoltaici nei pressi della radura più vicina, altrimenti rimane solamente la possibilità di collegarsi alla rete elettrica nazionale.