Quarantena senza balcone. Ecco la soluzione anni 30

architettiVSzombie

Autore Claudia Fossarello

Stiamo tutti passando un momento molto difficile. La pandemia da SARS-COV2 (Coronavirus), oltre a sottoporre ad uno sforzo immenso il nostro sistema sanitario nazionale, provoca anche molti effetti collaterali nelle persone sane ed in quarantena preventiva.

Il virus è DEMOCRATICO, dicono alcuni … Non guarda in faccia nessuno, replicano altri. Purtroppo però l’isolamento non è uguale per tutti.

 

LA SOLUZIONE ANNI 30 – Gabbia per bambini

“L’aria fresca è necessaria per rinnovare e purificare il sangue. L’appetito migliora, e anche la digestione, le guance diventano rosse, e si possono riconoscere tutti i segni della buona salute.”

 

Per molti di noi sarebbe già un grande lusso poter disporre di un balcone, di una loggia o di un terrazzino, dove potersi rilassare al sole. Ed è proprio da questo pensiero che nel 1922, la statunitense Emma Read presentò la domanda per brevettare una “gabbia portatile per bambini”:

“Lo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un manufatto per neonati e bambini, sospeso all’esterno di un edificio, adiacente a una finestra aperta, in cui possono essere collocati. Questo progetto di produzione comprende un contenitore o una gabbia, in cui possono essere collocati il neonato o il bambino insieme a giocattoli adeguati.”

Non una tortura medievale, piuttosto una soluzione ingegnosa (sebbene acerba e tecnologicamnete poco accattivante) che permetteva ai bambini di poter godere dell’aria fresca.

Ad oggi, questa soluzione ci sembra più che mai attuale. 

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ISPIRAZIONI CONTEMPORANEE – La casa parassita

Tra le soluzioni più moderne, un bell’esperimento è rappresentato dall’ampliamento (fuori sagoma) conosciuto come Rucksack House, del bavarese Stefan Eberstadt. Una scultura walk-in itinerante appesa alla facciata di un edificio ed ancorata al tetto con dei tiranti d’acciaio. È un’aggiunta architettonica di nove metri quadrati che è stata “agganciata” a diversi edifici in Germania.

Si potrebbe benissimo immaginare una sua evoluzione in balcone, terrazzo, giardino, orto cittadino o più semplicemente… oasi di salvezza per un futuro sempre più incerto.

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Vista esterna
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Sezione
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Vista interna

 

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